Un pool anti-contraffazione alla Procura di Milano

“L'obiettivo resta sempre quello di sensibilizzare l'opinione pubblica sulla necessità di contrastare un fenomeno che, solo negli ultimi dieci anni, è aumentato del 1.600%. E lo si deve fare intervenendo in modo deciso nel contrastare i produttori del falso a tutela dei produttori e dei consumatori.” Così ha commentato la decisione della Procura di Milano Stefano Maullu, dirigente lombardo del Pdl e assessore alla Polizia locale di Regione Lombardia. La contraffazione è un fenomeno in fortissima espansione in un gran numero di settori, ma ne soffrono le più dure conseguenze: - moda,
- abbigliamento
- pelletteria
Si registra un particolare incremento anche nei seguenti settori: - orologeria,
- produzione di scarpe,
- profumeria,
- occhialeria
- elettronica di consumo (software compresi). - sigarette,
- attrezzatura sportiva,
- mobili,
- giocattoli
- pezzi di ricambio per auto e aerei. Tra i principali produttori europei di falsi spiccano l'Italia, la Spagna, la Turchia e i Paesi dell'ex blocco sovietico. Il nostro Paese si distingue per la diffusione del fenomeno del lavoro irregolare (12% del totale occupati), per l’evasione fiscale (17% del PIL), e per la dimensione dell'industria del falso (con un volume d'affari quantificato tra 4 a 7 mld di euro). “Milano e il suo hinterland – spiega Maullu - risultano tra le aree maggiormente interessate alla produzione di merci contraffatte insieme a Napoli e alla provincia di Prato, dove prevale la presenza di cinesi. Solo il mese scorso quasi un milione di articoli tra giocattoli e prodotti elettronici sono stati sequestrati tra le province di Lodi e di Monza, mentre diciassette milioni di capi d’abbigliamento contraffatti sono stati sequestrati in un enorme capannone a Corbetta, nel milanese. Guanti, vestiti, scarpe, sciarpe, tutto destinato ai mercati lombardi e che è stato devoluto alla Croce Rossa. In Lombardia, secondo i dati forniti dalla Camera di Commercio di Milano, la contraffazione e il mancato rispetto delle norme sulla sicurezza dei prodotti e sulla tutela del Made in Italy, costerebbero alle nostre imprese 3,4 miliardi di euro all'anno, ovvero circa 4.200 euro per ogni singola impresa”. “Bisogna poi tenere conto – conclude Maullu - che i prodotti contraffatti sono fabbricati nella maggior parte dei casi nel più completo disprezzo delle norme a tutela della salute e sicurezza, mettendo in questo modo in pericolo il consumatore. Anche il lavoratore stesso è danneggiato da questo processo distorto in quanto, se inserito nelle imprese del falso, subisce una condizione lavorativa priva di quei diritti e tutele previsti dalla legge”.


01/11/2010 | Contraffazione