Proprietà intellettuale in cucina

La cucina può essere oggetto di proprietà intellettuale come qualsiasi altra attività umana e i grandi chefs non ne sono indifferenti.Non mancano infatti gli esempi di brevetti e di marchi: nel 2002 lo Chef Gualtiero Marchesi registrò il suo “Riso oro e zafferano” “marchio distintivo di design” infatti chi lo ordina al Ristorante Gualtiero Marchesi in Piazza alla Scala (Milano) riceve addirittura un certificato di autenticità numerato da parte della Fondazione Marchesi. Oltre ai marchi esistono poi i brevetti, anche qui non senza precedenti: si tratta perlopiù di tecniche e procedimenti, più che di ricette. Per esempio, la sponge cake al microonde. Yannick Alléno, chef stellato Parigi, ha registrato il processo dell’’Estrazione® attraverso crioconcentrazione, che fa in modo che l’acqua si riduca mentre il sapore degli alimenti rimane quello originario. Fra gli italiani è stato Massimiliano Alajmo a varcare la soglia dell’ufficio brevetti per la pizza al vapore. Si tratta di una procedura di lavorazione, perché a tdifferenza del deposito di un marchio occorrono fasi ben precise ed è una cosa abbastanza complessa.


08/31/2018 | Generale - Info