Hashtag come marchio commerciale

L’hashtag, ovvero il segno # seguito da una parola, è nato e si è diffuso sui social network a partire dal 2017 diventando vero segno distintivo e strumento di comunicazione pubblicitaria.
La diffusione non è passata inosservata alle aziende che ne hanno compreso le potenzialità tanto da introdurre il suo utilizzo nelle strategie di marketing registrandolo come un marchio di fabbrica.
La differenza tra la registrazione di un hashtag e quella di un marchio tradizionale consiste nello scopo: gli hashtag coinvolgono gli utenti-consumatori nelle iniziative e nelle campagne promozionali relative al prodotto.
A livello di protezione vengono entrambi tutelati contro le iniziative parassitarie dei concorrenti. In base agli scopi riservati, l'hashtag può essere registrato sia nella classe 35 che nella classe 38.
Nel 2013 l’Ufficio brevetti e marchi statunitense ha ufficialmente riconosciuto che un hashtag può essere registrato come marchio solo qualora funga da identificatore della fonte dei beni o servizi del registrante.
La registrazione consente al titolare di opporsi all’utilizzo commerciale di un hashtag identico o simile da parte dei concorrenti.
In Italia invece questa pratica si sta diffondendo con il tempo, difatti gli hashtag non hanno ancora una disciplina specifica; la loro regolamentazione va ricondotta alle norme generali previste in tema di marchi.
Non è detto che in futuro la tutela dell’hashtag non sia destinata ad ampliarsi.


07/19/2019 | Generale - Info