Uno degli effetti della novella dell’art 473 c.p. in materia di contraffazione, secondo alcuni commentatori, è il rischio che anche il più remoto dei marchi possa far condannare fino a 3 anni di carcere e fino a 25.000 Euro di multa colui che incautamente registri il corrispondente nome a dominio. La Legge Sviluppo (L. n. 99/2009) ha modificato l’art. 473 c.p. affinché si integri il reato di contraffazione solamente quando il soggetto attivo abbia agito “potendo conoscere dell’esistenza del titolo di proprietà industriale” violato. Questa condizione, nei casi in cui sia registrato un nome a dominio simile ad un marchio registrato, è sempre avverata in quanto i registri dell’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi sono pubblicamente accessibili e liberamente consultabili. La parola ora alla giurisprudenza.